I rispecchiamenti conversazionali nei rapporti di consultazione magica

I RISPECCHIAMENTI CONVERSAZIONALI NEL RAPPORTO DI CONSULTAZIONE

di Luisa Grimaldi

(dal volume "Le parole della magia", a cura di Rodolfo Sabbadini, in corso di stampa)

 

 

L’obiettivo del seguente lavoro è di analizzare il testo di un consulto con la cartomante di una linea telefonica a pagamento e di studiarne le corrispondenze conversazionali presenti nel linguaggio dei due interlocutori.

 

 

 

Per corrisponenze conversazionali s’intendono diverse tipologie di relazione di conformità e reciprocità nella conversazione dei due interlocutori.

 

Esse hanno un effetto armonizzante e rassicurante e sollecitano l’interesse dell’ interlocutore. Possono essere create da diversi fattori, fra cui l’iterazione di termini utilizzati dall’interlocutore nel turno verbale precedente e le analogie strutturali e grammaticali nel linguaggio degli interlocutori .

 

 

 

Il teatro ci offre molteplici esempi di corrispondenze conversazionali, a partire dal brano che segue, tratto da “Il tempo stringe” di Antonio Tabucchi.

 

 

 

SUORA

 

Ma lei chi è, scusi?

 

 

 

UOMO

 

Sono il fratello

 

 

 

SUORA

 

Il signor Enrico?

 

 

 

UOMO

 

Come fa a sapere il mio nome?

 

 

 

SUORA

 

Suo fratello ha pronunciato il suo nome, prima di spirare. Sono state le sue ultime parole

 

 

 

UOMO

 

Il mio nome?

 

 

 

SUORA

 

Se lei si chiama Enrico

 

 

 

UOMO

 

Mi chiamo Enrico

 

 

 

SUORA

 

Ha detto: Enrico, mio fratello Enrico. E poi è morto

 

 

 

UOMO

 

Ma ne è proprio sicura?

 

 

 

SUORA

 

Scusi, perché non dovrei? Non posso mica essermi inventata il suo nome

 

 

 

UOMO

 

Oh…allora…beh, non lo metto in dubbio

 

 

 

( Antonio Tabucchi, “ Il tempo stringe” in I dialoghi mancati )

 

 

 

Qui la corrispondenza ruota intorno alle iterazioni: mio fratello/suo fratello, il mio nome/ il suo nome, mi chiamo/si chiama.

 

L’effetto creato è quello di rassicurare e persuadere il protagonista maschile, che infatti conclude affermando:” … non lo metto in dubbio”

 

 

 

Per restare nel campo della magia, possiamo rivisitare alcuni frammenti del Macbeth shakespeariano.

 

 

 

1.

 

 

 

I STREGA:

 

               Quando incontrarci potrem, sorelle

 

               Noi tre, fra tuoni, lampi e procelle?

 

II STREGA:

 

               Quando sia spenta la furia avversa,

 

               Quando la pugna sia vinta e persa.

 

III STREGA:

 

               Prima che il sole sia all’orizzonte.

 

[:]

 

TUTTE E TRE:

 

                 Il bello è brutto e il brutto è bello:

 

                Fra nebbie e fumo corri a rovello.

 

 

 

2.

 

 

 

TUTTE E TRE:

 

                 Le tre Parche, che pel mondo

 

                 Van correndo in mare e in piano,

 

                 Or, tenendosi per mano,

 

                 Fanno giri in tondo in tondo:

 

                Tre per me e tre per te,

 

                 E poi ancora un terzo tratto

 

                 Per aver tre volte tre.

 

                 Ferme! Ormai l’incanto è fatto.

 

 

 

3.

 

 

 

MACBETH: Fermatevi, voi che parlate così oscuramente, ditemi ancora. […] Dite, dove avete raccolto così strane notizie? […] Parlate, ve ne scongiuro.

 

( le streghe spariscono)

 

            

 

( Shakespeare, Macbeth,   trad.it. di Dettore )

 

 

 

Nel primo estratto le tre streghe proseguono l’una la conversazione dell’altra e parlano in rima, rivelando compattezza e analogia d’intenti.

 

 

 

Nel secondo estratto il linguaggio adottato dalle streghe ricorda quello delle filastrocche per bambini ed ha un effetto magico-ipnotico.

 

Come emerge dalla lettura del terzo frammento, questo tipo di linguaggio suscita interesse.

 

Alla richiesta di parlare ancora, tuttavia, le streghe spariscono, analogamente a quanto accade nel consulto telefonico alle linee a pagamento, in cui il gancio per essere richiamati viene gettato quasi alla fine deiminuti disponibili, con il chiaro obiettivo di creare ipendenza nel cliente.

 

 

 

Questo è il tipo di corrispondenze conversazionali che, oltre a quelle di carattere grammaticale, ho ricercato nel testo mio oggetto di studio.

 

 

 

Il testo del consulto preso in esame può essere suddiviso in 5 blocchi:

 

 

 

1-20 : presentazione

 

         ricerca di indizi, da parte della cartomante, per inquadrare il suo interlocutore

 

         scelta delle carte da parte della cliente

 

 

 

21-31: responso delle carte sul quesito posto dalla cliente

 

 

 

32-43: consigli e suggerimenti della cartomante

 

 

 

44-50: ricerca nuovo gancio per farsi richiamare

 

 

 

51-53: esplicitazione del gancio (…..per poi svanire, come una strega shakespeariana !)

 

 

 

PRESENTAZIONE E ANALISI DEL PRIMO BLOCCO

 

 

 

1.C: Ciao, Sono Stella, con chi parlo?

 

   L: Mi chiamo Linda. Vorrei farmi leggere le carte.

 

2.C: Allora…un attimino, tesoro, che prendo i tuoi dati. Da dove mi chiami?

 

   L: Da Treviso.

 

3.C: La tua età?

 

   L: Ho 27 anni.

 

4.C: Di che segno sei?

 

   L: Pesci.

 

5.C: Una curiosità, cara, dove hai visto il mio numero di telefono?

 

   L: L’ho visto su questa rivista, TAROCCHI, di aprile.

 

6.C: Ah,Ah…quindi è la prima volta che chiami?

 

   L: Sì.

 

7.C: Cosa vuoi chiedere alle carte?

 

   L: Eh… sull’amore.

 

8.C: C’è una persona in particolare?

 

   L: Mah, c’è un uomo del passato, però è una storia finita da…

 

9.C: E’ una storia chiusa?

 

   L: Sì. Però mi sento sempre innamorata.

 

10.C:Sì, si vede da come ne parli.

 

       ( risatine )

 

       Tu attualmente sei libera?

 

     L: Sì.

 

11.C: Quindi vuoi chiedere su di lui? Eh?

 

     L: Voglio sapere in generale… se ci può essere un ritorno…oppure se c’è

 

         un altro uomo…

 

12.C: No, tesoro, tu vuoi sapere su di lui!

 

     L: Ah, OK.

 

13.C: Eh… Mi chiami da casa o da un cellulare?

 

   L: Da casa.

 

14.C: Non incrociare nulla, eh?

 

         Come si chiama lui?

 

     L: Lui si chiama Paul.

 

15.C: Mhh, mhh…quanti anni ha e di che segno è?

 

     L: Ha 29 anni ed è dell’ Acquario.

 

16.C: Come me. ( risatine )

 

       Quanto tempo siete stati insieme?

 

   L: Eh… 3 anni e mezzo…

 

17.C: Mamma mia.

 

       Allora… io inizio a mischiare le carte, eh?

 

       Quando ti senti tranquilla mi dirai tu basta.

 

     L: Basta.

 

18.C: Da uno a 22 una carta, un numero.

 

     L: 22

 

19.C: OK

 

       Destra, sinistra o centro?

 

     L: Destra.

 

20.C: Centro o sinistra?

 

     L: Centro.

 

 

 

Nel primo blocco gli interlocutori conversano, come si è visto, in armonia.

 

La cartomante si rapporta con la cliente usando appellativi quali “cara” e “tesoro” ed è alla ricerca del maggior numero possibile di indizi per inquadrare la persona che la ha chiamata.

 

Linda, dal canto suo, risponde con precisione a tutte le domande che le vengono poste.

 

Già dalle prime battute iniziano a palesarsi talune corrispondenze conversazionali che caratterizzano l’intero testo.

 

Significativo è l’uso dell’iterazione intratestuale introdotto dalla cliente, Linda, già dal turno verbale 5 :

 

 

 

         5C: Una curiosità, cara, dove HAI VISTO il mio numero di telefono?

 

           5L: L’HO VISTO su questa rivista, “Tarocchi”, di aprile.

 

 

 

ed utilizzata anche nei turni verbali 11 e 12:

 

 

 

         11C:Quindi VUOI chiedere su di lui ? Eh?

 

           11L: VOGLIO sapere in generale…se ci può essere un ritorno…oppure se c’è un altro uomo…

 

           12C: No, tesoro, tu VUOI sapere su di lui!

 

 

 

e 14:

 

 

 

         14C: Come SI CHIAMA LUI ?

 

         14L: LUI SI CHIAMA PAUL.

 

 

 

Anche dal punto di vista grammaticale, la lingua dei due interlocutori presenta diverse, non trascurabili, analogie, come emerge dallo studio della finestra della distribuzione dei predicati nel testo sotto riportata.

 

.

 

FINESTRA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PREDICATI NEL TESTO

 

 

 

TURNI VERBALI 1-20

 

 

 

 

Cartomante

Linda

Sostantivi

30

22

Predicati

29

17

Afferenti all’io

4           14%

6           35%

Presenti

21   72%

11     65%

Indefiniti

4           14%

4           23%

Passati

2           7%

1             6%

Imperativi

1           3%

0

Finzionali

1           3%

1             6%

Negazioni

1           3%

0

I.R.

1            

1,3          

 

 

Le corrispondenze significative che emergono dallo studio della finestra della distribuzione dei predicati sono, nei primi venti turni verbali del testo, quelle caratteristiche dei consulti previsionali:

 

alte percentuali di presenti ;

 

basse percentuali di passati;

 

negazioni basse o assenti;

 

alti Indici di Riferimento.

 

 

 

 

 

La percentuale dei predicati afferenti all’io risulta bassa nella cartomante e nella norma nel suo interlocutore.

 

Si nota tuttavia una significativa flessione dell’io in alcune parti del blocco esaminato.

 

La cartomante, infatti, non usa predicati afferenti all’io dal turno verbale 4 al turno verbale 16 e solo un afferente all’io dal turno verbale 17 al turno verbale 21.

 

La sua cliente sembra conformarsi a questa assenza di afferenti all’io nell’intervallo fra i turni verbali 12 e 21.

 

E’ quindi ipotizzabile che il linguaggio di Linda si adegui a quello della cartomante per un possibile effetto traino, coerente con l’avvio del processo iterativo operato dalla cliente a a partire dal turno verbale 5.

 

 

 

Significativa è, inoltre, la prevalenza, nel linguaggio di entrambi gli interlocutori, della forma ipotattica e cioè della coordinazione. Nella prospettiva conversazionalista la prevalenza della forma ipotattica o di quella paratattica viene studiata con particolare attenzione.

 

In Ho trovato uno strano oggetto… Sabbadini scrive, infatti, :

 

   “ La forma ipotattica del periodo verbale comunica forti vincoli gerarchici nel discorso, e quindi un forte senso di legame, di gerarchizzazione, di dipendenza.

 

Nella struttura ipotttica si percepisce questa posizione del soggetto rispetto al mondo e agli altri, per cui appare come inserito in un contesto relazionale caratterizzato da legami fortemente gerarchizzati, del tipo sopra/ sotto “

 

Nella parte iniziale del consulto , invece, gli interlocutori, paiono mettersi prevalentemente sullo stesso piano.

 

 

 

PRESENTAZIONE E ANALISI DEL SECONDO E DEL TERZO BLOCCO

 

 

 

21.C: Ma è distante adesso da te, Paul?

 

     L. Sì.

 

22.C: Ah, perché vedo la lontananza…in un’altra città.

 

     L: Sì. E’ fuori dall’Italia. E’ all’estero.

 

23.C: E’ all’estero…Senti, ma voi vi siete lasciati… perché qua vedo proprio

 

         la rottura…proprio per…anche per questo problema?

 

     L: Sì, eh…anche. Anche per questo problema. Sì.

 

24.C: E’ anche per questo…perché lui comunque…eh…non so… avrebbe  

 

       voluto che tu ti spostassi con lui?

 

     L: Mah, questa cosa non la so perché non è stata una cosa di cui abbiamo

 

         parlato molto. E’ stata una sua decisione di allontanarsi per cui… è

 

         andata così!

 

25.C: Allora, tu sei ancora molto legata, ma molto, molto, molto legata al  

 

       passato…

 

   L: Sì

 

26.C: E non riesci comunque a ritrovare…la voglia di incontrare qualcuno.

 

       Sai che cosa ti succede, tesoro? Che tu fai paragoni ogni volta che vedi

 

       qualcuno.

 

   L: Sì

 

27.C: Ogni volta che fai una conoscenza nuova… e questo ti porta comunque

 

         a delle…a delle rotture già, già dall’inizio perché non riesci a… Tu devi

 

         lasciarlo perdere ormai Paul, capisci?

 

   L: Cioè, tu la vedi come una cosa completamente chiusa? Lui…

 

28.C: Io per il momento sì. Guarda che…

 

     L: Non vedi nessun ritorno? Niente?

 

29.C: Ascoltami, tesoro, le carte non vanno dai tre ai sei mesi.

 

       Non so se tu hai già fatto dei consulti e te l’hanno detto?

 

     L: Sì, sì sì sì.

 

30.C: Io per il momento non vedo… vedo proprio una chiusura totale.

 

       Lui è molto lontano da te.

 

     L : Anche con la testa, allora, no?

 

31:C: Beh, sì.

 

     L: Ho capito.

 

32.C: Io te le devo dire queste cose, non ti posso illudere.

 

     L : No, beh, certo… e non vedi nessun altro uomo? Nessun altra cosa

 

         All’orizzonte?

 

33.C: Tesoro, che cosa ti ho detto? Che tu avresti tutte le possibilità che

 

         vuoi però purtroppo tu fai dei paragoni.

 

     L: Eh, certo…

 

34.C: Eh, sì… come puoi pretendere, tesoro? Possibilità ne avresti perché

 

       comunque diciamo che hai delle bellissime carte. Tu sì, sei legata a lui e

 

       tutto…però hai il desiderio di incontrare qualcuno, di attaccarti a

 

       qualcuno, di voler bene…perché tu hai tanto bene da dare.

 

   L: Uhmmm

 

35.C: Però, e cosa succede è che come conosci qualcuno… ah non è così, ah

 

       non è colà. Ormai Paul cerca di dimenticarlo. Nella vita poi non si sa

 

       mai, per carità. Io non dico che… Per il momento ti dico: non vedo il

 

       ritorno, però… le carte non vanno oltre quel periodo.

 

   L: Sì, certo… nei prossimi tre mesi allora non mi aspetto niente!

 

36.C: Esatto…Non è vero! Perché potresti benissimo…io vedo che c’hai nuove

 

         possibilità…le avresti, le nuove possibilità…sei tu che…sei così. Ecco, la

 

         colpa è tua, tesoro, non è della persona dell’altro sesso.

 

     L: Ah, ho capito.

 

37.C: Tu hai amici, amiche con cui uscire?

 

     L: Sì sì sì sì… no, ma infatti… non è …non è un problema di conoscenze…

 

        assolutamente.

 

38.C: …. Eh, perché non ti vedo sola.

 

     L: No no, infatti non sono sola.

 

39.C: Eh! Vedo sola te, proprio te, psicologicamente… comunque sei in mezzo  

 

       alla gente. Che lavoro fai?

 

     L: Iooo… lavoro… in un Ufficio del Personale, per cui conosco tante

 

         persone.

 

40.C: Mhhh, guarda, c’è proprio la carta che mi indica la fine necessaria di

 

       questo tuo legamento al passato.

 

     L: Ecco…

 

41.C: Devi proprio cercare di tagliare, tagliare, tagliare. E’ difficile perché

 

       comunque tu ancora del sentimento provi per questa persona…

 

       e non mi dire di no!

 

   L: Certo, no no, se no non avrei… non mi sarei tolta questo sfizio di  

 

       Chiedere se c’era un ritorno.

 

42.C: Certo. Ecco. Tu hai ancora… tu ancora speri perché vedo in te la

 

         speranza… una possibilità… tu hai bisogno, diciamo, di una chiarezza

 

         da parte sua perché non c’è stata.

 

     L: No, non c’è stata chiarezza.

 

43.C: Esatto, ecco, non c’è stata proprio per niente e questo ti… ti fa soffrire

 

         ancora di più…

 

     L: Infatti speravo di vedere magari se lui poteva…scrivermi…per fare un

 

         po’ di chiarezza, ma niente….

 

 

 

Il primo e il secondo blocco costituiscono il corpo del testo: è qui che viene dato un responso ed è qui che la cartomante elargisce tutti i suoi consigli.

 

 

 

Diversamente da quanto emerso nelle relazioni precedenti, in questo caso il responso non viene presentato in modo oggettivo, con specifico riferimento alle carte.

 

La cartomante cerca di farsi raccontare la situazione dalla cliente prima di fare riferimento al responso delle carte:

 

         21C:” Ma è distante da te adesso Paul? “

 

         21L: ”Sì”

 

         22C: Ah, perché vedo la lontananza”

 

 

 

Il responso non è mai esposto con verbi alla terza persona in riferimento alle carte ( es: le carte dicono che…questa figura significa…) bensì con “vedo”:

 

       “Vedo la lontananza”

 

       “Vedo la rottura”

 

       “Non vedo… vedo proprio una chiusura totale”

 

 

 

In questi due blocchi le caratteristiche grammaticali e strutturali del linguaggio dei due interlocutori non sono sempre coerenti in quanto assistiamo ad un alternarsi di conversazione armonica e disarmonica.

 

Nei frammenti di testo in cui la conversazione è armonica sono riscontrabili significative corrispondenze anche dal punto di vista grammaticale, oltre alla tendenza all’uso della forma paratattica.

 

Diversamente, quando la conversazione è disarmonica, le corrispondenze grammaticali diminuiscono e gli interlocutori tendono ad usare la forma ipotattica.

 

 

 

 

 

Nell’intervallo compreso fra in turni verbali 22L e 24C i due interlocutori conversano in armonia, rispecchiandosi reciprocamente:

 

 

 

     22L: Sì. E’ fuori dall’ Italia. E’ all’estero.

 

     23C: E’ all’estero…Senti, ma voi vi siete lasciati…perché qua vedo proprio la

 

       rottura…proprio per…anche per questo problema?

 

     23L: Sì, eh… anche. Anche questo problema. Sì.

 

     24.C.E’ anche per questo…perché lui comunque…eh…non so… avrebbe  

 

       voluto che tu ti spostassi con lui?

 

 

 

Sii notano parallelismi strutturali e iterazioni sia all’interno dello stesso turno verbale sia in rapporto al turno precedente dell’interlocutore.

 

Nonostante gli interlocutori conversino in armonia, la cartomante fa uso di parecchie frasi subordinate ( introdotte da “ perché”). Linda, invece , inizia ad usare la struttura ipotattica nel turno 24L, quasi per effetto traino, nel momento in cui si spezza l’armonia.

 

 

 

Anche dal punto di vista grammaticale il linguaggio adottato dai due interlocutori presenta diverse analogie, come appare dallo studio della finestra della distribuzione dei predicati nel testo sotto riportata.

 

 

 

FINESTRA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PREDICATI

 

TURNI L22-C24

 

 

 

 

Cartomante

Linda

Sostantivi

      3

      3

Predicati

      8

      2

Afferenti all’io

      2     25%

      0

Presenti

      4     50%

      2     100%

Indefiniti

      0

      0

Passati

      3     37%

      0

Imperativi

      1     12%

      0

Finzionali

      2     25%

      0

Negazioni

      0

      0

I.R.

      0,4

      1,5

 

 

 

Le corrispondenze significative sono:

 

afferenti all’io bassi o inesistenti;

 

alte percentuali di presenti;

 

assenza di negazioni e indefiniti.

 

 

 

L’ armonia si interrompe nel turno verbale 24C con la domanda della cartomante:"…che tu ti spostassi con lui?”, a cui Linda risponde con due negazioni:

 

 

 

24L: Mah, questa cosa NON la so perché NON è stata una cosa di cui abbiamo parlato molto. E’ stata una               sua decisione di allontanarsi per cui… è andata così!

 

 

 

La cartomante utilizza due predicati finzionali di tempo passato ( “avrebbe voluto”; “ti spostassi” ) che hanno la funzione di allontanare dal qui ed ora e proiettare in una dimensione altra.

 

Linda invece risponde utilizzando 6 predicati, tutti al modo indicativo, iterando il sostantivo “ cosa”, che ha caratteristiche di concretezza: una cosa è un oggetto reale, tangibile, che si può vedere e toccare… non ha nulla di finzionale.

 

 

 

Fino al turno 41L i due interlocutori conversano senza alcuna armonia e con pochissimi punti di contatto.

 

Nell’intervallo compreso fra il turno verbale 24 e il turno verbale 40C la conversazione apare, dunque, disarmonica.

 

 

 

La cartomante si esprime molto in negativo della situazione sentimentale della cliente e del suo prossimo futuro. Crea, sia a livello semantico che a livello grammaticale, un ambiente in cui la cliente si sente a disagio

 

Linda, dal canto suo, replica molto spesso solo a monosillabi e nei turni verbali 25L, 26L e 27L usa un solo predicato, non afferente all’io, chiaro indicatore di disagio.

 

Scompaiono le iterazioni intratestuali per lasciare spazio a quelle intertestuali, che rafforzano il significato veicolato.

 

Si notino, a tal proposito, i turni verbali 25C,32L,34C,41C:

 

 

 

25C: Allora, tu sei ancora MOLTO legata, ma MOLTO, MOLTO, MOLTO legata al passato…

 

 

 

32L: No, beh, certo…e non vedi NESSUN altro uomo? NESSUNA altra cosa all’orizzonte?

 

 

 

34C:[:]…però hai il desiderio di incontrare QUALCUNO, di attaccarti a QUALCUNO, di voler BENE…perché tu hai tanto BENE da dare

 

 

 

41C:Devi proprio cercare di TAGLIARE; TAGLIARE; TAGLIARE

 

 

 

Anche a livello grammaticale, la lettura della finestra sotto riportata evidenzia elementi di disarmonia conversazionale.

 

 

 

 

 

FINESTRA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PREDICATI

 

TURNI VERBALI 24L-40C

 

 

 

 

Cartomante

Linda

Sostantivi

48

15

Predicati

73

17

Afferenti all’io

12           16%

7           41%

Presenti

38           52%

10     59%

Indefiniti

13           18%

1             6%

Passati

3               4%

6             35%

Imperativi

6               8%

0

Finzionali

4               5%

0

Negazioni

15             20%

      8             47%

I.R.

O,6

0,9

 

 

 

 

 

La disarmonia conversazionale si palesa qui in riferimento:

 

agli afferenti all’io, bassi nella cartomante e nella norma in Linda;

 

agli indefiniti, quasi nella norma nella cartomante e molto bassi in Linda;

 

ai passati, bassi nella cartomante e alti in Linda;

 

ai predicati finzionali, alti nella cartomante e assenti in Linda;

 

agli indici di riferimento, leggermente superiori alla norma nella cartomante e alti in Linda.

 

 

 

Significativo è anche l’uso della subordinazione.

 

La cartomante fa uso del periodo ipotattico nell’intervallo compreso fra i turni verbali 34 e 37 e nel turno 41C, quando si esprime negativamente sulla possibilità di un ritorno di Paul e cerca di spiegare a Linda perché non riesca ad avviare nuove relazioni sentimentali.

 

Linda, quasi per effetto traino, ricomincia a afre uso di frasi subordinate nel turno 39 e nel momento della ribellione alla cartomante, nel turno 41, quando afferma:

 

 

 

41L: Certo, no no, se no non avrei … non mi sarei tolta questo sfizio di chiedere se c’era un ritorno.

 

 

 

 

 

Linda si ribella. Itera 3 volte la parola No e usa 2 negazioni.

 

Utilizza il termine “sfizio” , un po’ sminuente, in rapporto alla consultazione e, forse per esprimere un desiderio di fuga dalla situazione che si è creata, usa il 50% di predicati finzionali, il 25% di predicati all’imperfetto, che è il tempo del racconto del sogno, e il25% di indefiniti.

 

 

 

A questo punto la cartomante capisce di aver commesso un errore in rapporto alla comunicazione e cerca di rimettersi in sintonia con il suo interlocutore. Lo fa riprendendo a parlare con la stessa parola, “certo”, con cui Linda aveva aperto il turno verbale precedente:

 

 

 

42.C: Certo. Ecco. Tu hai ancora…tu ancora speri perché vedo in te la speranza…una possibilità…tu hai bisogno, diciamo, di una chiarezza da parte sua perché non c’è stata.

 

L: No. Non c’è stata chiarezza.

 

43.C: Esatto, ecco, non c’è stata proprio per niente e questo ti…ti fa soffrire ancora di più…

 

 

 

A questo punto riprende l’armonia della conversazione.

 

 

 

La caratteristica più evidente della ritrovata conversazione armonica dei turni verbali 42 e 43 è l’iterazione parole del turno precedente dell’interlocutore, che ruota intorno a :

 

certo/certo;

 

chiarezza/chiarezza.

 

 

 

41L:CERTO, non no, se no non avrei… [:]

 

42C: CERTO. Ecco.[:] Tu hai bisogno, diciamo, di una CHIAREZZA da parte sua perché NON C’E’ STATA.

 

42L: No, NON C’E’ STATA CHIAREZZA.

 

Anche a livello grammaticale ritroviamo delle corrispondenze, come emerge dalla finestra della distribuzione dei predicati nel testo sotto riportata.

 

 

 

 

 

 

 

FINESTRA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PREDICATI NEL TESTO

 

TURNI VERBALI 42 E 43

 

 

 

 

Cartomante

Linda

Sostantivi

6

3

Predicati

8

6

Afferenti all’io

1           12%

1           17%

Presenti

5           62%

0

Indefiniti

0

3           50%

Passati

2           25%

3           50%

Imperativi

1           12%

0

Finzionali

0

1           17%

Negazioni

2           25%

1             17%

I.R:

0,7

0,5

 

 

 

Le corrispondenze più significative dal punto di vista grammaticale :

 

basse percentuali di afferenti all’io ;

 

alte percentuali di passati e negazioni ;

 

IR più o meno nella norma.

 

 

 

 

 

Si nota inoltre la prevalenza della paratassi nella cartomante.

 

 

 

PRESENTAZIONE E ANALISI DEL QUARTO BLOCCO

 

 

 

44.C:adesso proviamo a vedere un attimino, eh? Se ti arriva qualche notizia…

 

     L: Sì

 

45.C: Tu, l’ultima volta, quando l’hai sentito?

 

     L: L’ho sentito prima di Natale.

 

46.C: Mhhh. Ti ha chiamato lui?

 

     L. Nnnno.

 

47.C:L’hai chiamato tu?

 

     L: Sì.

 

48.C: Eh, immaginavo. ( risatine ) Come ti è sembrato?

 

     L. Ma, a dire il vero… gli ho scritto, per cui è stata una cosa scritta e… mi

 

       è sembrato un po’ freddo…mi è sembrato incerto…Mi è sembrato che

 

       da un lato volesse tenere aperte delle porte e dall’altro…

 

49.C: Invece voleva…

 

     L: Poi però non si è fatto sentire in tutti questi mesi, per cui di fatto…

 

         Questa porta è chiusa.

 

50.C: Eh, ma io cosa ti avevo detto?

 

       Ho visto proprio la rottura totale, cioè non…

 

     L: Non vedi una telefonata, un chiarimento…

 

 

 

L’intervallo fra i turni verbali 45C e 46C ha il tono di un interrogatorio ad un bambino e sicuramente

 

si è creata una sorta di dipendenza di Linda nei confronti della cartomante.

 

Linda risponde quasi sempre a monosillabi. L’unica volta che articola una frase lo fa ripetendo le parole della cartomante: l’hai sentito/l’ho sentito.

 

 

 

Questa situazione porta all’evocazione del passato da parte di Linda:

 

 

 

48.L: Ma, a dire il vero gli ho scritto, per cui è stata una cosa scritta e…mi è sembrato un po’ freddo…mi è sembrato incerto…Mi è sembrato che da un lato volesse tenere aperte delle porte e dall’altro…

 

49.C: Invece voleva…

 

49L: Poi però non si è fatto sentire in tutti questi mesi, per cui di fatto…questa porta è chiusa.

 

 

 

 

 

Quando Linda evoca il passato lo fa:

 

iterando ( scritta/scritto, mi è sembrato/ mi è sembrato/ mi è sembrato );

 

usando molti predicati finzionali ( il 50%);

 

facendo ricorso a parallelismi strutturali all’interno della stessa frase ( da un lato / dall’altro ).

 

Usa un solo predicato afferente all’io ( pari al 12%) e 2 indefiniti ( pari al 25%).

 

 

 

 

 

La cartomante cerca di inserirsi nel discorso, tentando una sorta di iterazione ( volesse/voleva) e cercando forse di interrompere questa situazione, riportando il suo interlocutore al qui ed ora, tramite il passaggio da un predicato finzionale allo stesso verbo nel modo indicativo.

 

Apparentemente non ci riesce.

 

Linda continua a parlare senza risponderle assolutamente a tono, ma abbandonando l’uso dei finzionali ed iterando la parola “fatto”, che rappresenta un forte legame con la realtà.

 

Non usa predicati afferenti all’io e le negazioni ammontano al33%, valore sicuramente alto.

 

Nei turni verbali 48L e 49L compaiono diverse frasi subordinate.

 

 

 

Questa situazione linguistica, rispecchiamento di una situazione emozionale di debolezza e disagio di Linda, permette alla cartomante di inserirsi nella conversazione con un commento molto duro, che ha i toni di una autocelebrazione, in cui tutti i predicati verbali sono afferenti all’io:

 

50.C: Eh, ma io cosa ti avevo detto’

 

         Ho visto proprio LA ROTTURA TOTALE, cioè non…

 

 

 

PRESENTAZIONE E ANALISI DEL QUINTO BLOCCO

 

 

 

51.C: Adesso guardiamo, eh, tesoro. Devo fare un’altra domanda alle carte,

 

       se no mi sballi tutto.

 

     L: Mhh…

 

52.C: Allora, io sono Stella, dovesse cadere la linea, Linda.

 

     L: Sì.

 

53.C: Intanto inizio a mischiare le carte…e dimmi tu basta quando ti senti

 

       pronta.

 

     L: Basta.

 

 

 

Cade la linea

 

 

 

 

 

Gli ultimi tre turni verbali della telefonata consistono nei preparartivi per fare una nuova domanda alle carte. Costituiscono un vero e proprio gancio che la cartomante lancia per farsi richiamare.

 

 

 

Non evidenziano nulla di particolarmente significativo a fini del nostro studio.

 

Significativo, però è il turno verbale 44C, nel blocco precedente, che costituisce l’inizio del gancio sopra esplicitato:

 

44.C: Adesso proviamo a cedere un attimino, eh? Se ti arriva qualche notizia…

 

 

 

Il tono è quello di una mamma che parla ad un bambino. La cartomante fa uso del periodo ipotattico ed appare molto chiara la posizione del soggetto “cartomante” rispetto al mondo e agli altri.

 

 

 

CONCLUSIONI

 

 

 

-          in questo testo non si riscontrano sempre le caratteristiche tipiche dei testi relativi alle conversazioni di consulenza predittiva.

 

   In modo particolare non si nota una vera e propria coerenza nelle

 

   variazioni degli Indici di Riferimento nel linguaggio della cartomante,

 

   né valori particolarmente alti.

 

-          non si assiste ad una deresponsabilizzazione del consulente in rapporto ai

 

contenuti veicolati.

 

- viene spesso creato, dal consulente, un ambiente in cui il cliente si sente a  

 

   disagio.

 

 

 

Appaiono tuttavia interessanti le dinamiche di rispecchiamento linguistico riscontrate in questo tipo di conversazione in cui, pur non venendo seguiti i criteri della cartomanzia, comunque ci troviamo di fronte alla conversazione di una persona che racconta il proprio vissuto non felice e chiede una previsione sul futuro ad un’altra persona che, in qualche modo, da delle risposte previsionali e che, facendo questo per lavoro, mira a fidelizzare il cliente.

 

 

 

Si è notato inoltre che, anche nel caso di una cartomante poco professionale, il rispecchiamento denota armonia nella conversazione. Quando l’armonia si interrompe, viene anche meno ogni forma di rispecchiamento.

 

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